Eccetto che in famiglia, si suppone (con le intercettazioni non si sa mai…), il vice-presidente del consiglio e ministro degli Esteri D’Alema è seguito dal presidente del consiglio Prodi come un’ombra. Un marcamento incessante e ravvicinato, da fiato sul collo. È il primo imperativo di Prodi da quando è tornato al governo: dovunque D’Alema vada Prodi arriva il giorno dopo, o due giorni dopo. A Mosca, a Madrid, in Libano, in Afghanistan, a Washington, all’Onu, chiunque D’Alema veda Prodi lo vuole vedere subito, Rice, Garzai, i sudanesi, gli iraniani… Con più giornalisti al seguito, gliene toccano di più, e più spazio sulla Rai. E questo è il nocciolo della politica estera.
Nessun commento:
Posta un commento