La vicenda di Sìrcana è orrenda, ma per quello che non si dice, anche se sta sotto gli occhi di tutti. Le foto ricattatrici sono state comprate e messe fuori mercato dalla Rcs, la casa editrice che dodici anni fa ha avuto da Prodi un compiacente “stato di crisi” per superare l’art.18 e licenziare chi voleva. Ecco chi vendeva gli “stati di crisi”, per aziende che erano e sono le più ricche del settore, quali Rcs, Repubblica-L’Espresso, La Stampa: non i sindacalisti distaccati al quarto piano del ministero del Lavoro, che riusciva incomprensibile, ma l’ineffabile Treu, che poi è stato convenientemente messo da parte, e Prodi. Se ne capiscono le fortune, di personaggio tanto mediocre, tra i grandi giornali.
Che stagione! Un milione e settecentomila posti di lavoro cancellati in due anni dagli “stati di crisi”. Uno scandalo così è perfino inconcepibile. Corona sarà un ricattatore e Sìrcana un povero Cristo che va a puttane, ma peggio di tutti è lo scandalo dell’informazione. I giornali sono il vero puttanaio, che si fa colmare dalle buffonate.
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