Un frillo percorre i tifosi, Milano manda sotto processo Galliani e Moratti. Invece no, manda sotto processo Galliani e l’oscuro vice di Moratti all’Inter, in realtà assolve Moratti. Non c’era dubbio che così sarebbe andata, Carlo Nocerino, il giudice fidato delle indagini eccellenti a Milano ha fatto quello che doveva fare – come a suo tempo assolse tutti i big della Rizzoli-Corriere della sera, che avevano procurato uno stratosferico buco di bilancio, di 1.300 miliardi. Milano non condanna, anzi neanche li processa, i buoni milanesi, se ci sono responsabilità vanno addebitate a personaggi di fuori, a manager sconosciuti, e a Berlusconi. Non si parla naturalmente dei passaporti falsi all’Inter. Né delle accuse, ancorché riscontrate, di Tavaroli sui dossier illegali chiesti da Moratti e da Facchetti - anche il grande terzino era un famiglio di Moratti, o così lo considera il patron, che se ne riverbera l’integrità. Né si è mai indagato, anzi non se ne parla nemmeno, di una squadra che spende il doppio di quanto incassa, 400 milioni contro 200, e ha debiti di poco inferiori alla metà di quelli della Fiat, il maggior gruppo italiano.
Cioè si è indagato, ma il giudice Nocerino a giugno aveva già assolto l'Inter, e nel caso anche il Milan, dal falso in bilancio, sotto forma di ipotesi di rinvio a giudizio. L'atto d'accusa, di appena nove pagine, di cui tre di generalità e formule procedurali, a tre anni dai fatti, cioè in prossimità della prescrizione, non aveva ingannato nessuno. “Il Sole 24 Ore” l'aveve anzi preso a pretesto per assolvere i bilanci dell’Inter, lodando la munificità di Moratti. Milano sempre si assolve. Non si parla nemmeno del collocamento Saras, ormai sono due anni, con rialzi sicuramente pilotati che tanto impensierirono la Consob. La giustizia sportiva dell'ottimo procuratore Borrelli, che nemmeno fa il gesto di muoversi, se non altro ha il pregio della coerenza.
giovedì 27 settembre 2007
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