Prodi non cade, naturalmente, perché ha le primarie del Partito Democratico, poi ha la Finanziaria, poi… E perché dovrebbe cadere, perché lo critica Grillo? Miseria del giornalismo! I trecentomila di Grillo non sono niente, Cofferati ne portò in piazza tre milioni, che non è un genio. Tre milioni sono gli italiani che si candidano in politica: quelli di Grillo sono quindi appena un decimo degli italiani politicanti.
Prodi vince comunque le primarie. Se Veltroni ha un largo seguito bene, si guarderà dal mettere in crisi come primo atto il governo. Ma Veltroni e il Pd rischiano molto. Se l’affluenza alle primarie si fermerà ai quattro milioni di Prodi, allora si potrà dire che è il Pd è un partito dei parenti: i candidati sono trentacinquemila, tutti in età, con famiglie quindi numerose, e a 100-110 votanti a testa si copre abbondantemente quell’affluenza. Il nuovo partito dovrebbe nascere con 8-10 milioni di voti, e questa è un’impresa quasi impossibile per Veltroni, altro che battere Letta, Bindi o Gawronski, la temibile concorrenza.
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