Vernon Lee anticipa Chatwin – per caso? - per molti aspetti: l’erraticità apparente e la costanza dei temi, gli scarti di scrittura (troncature, accensioni), lo sguardo della meraviglia, la lievità quale chiave ottima del viaggio. Questo libro di viaggi, in Italia, Francia, Germania, lo manifesta palese. Il legame è probabilmente diretto per il punto di vista dal di dentro, della storia, dei personaggi, dei luoghi, siano essi i più eccentrici (raramente nel caso della Lee) o distanti. Qui c’è anche Utz.
Suscitatrice al solito di sorprese nell’ordinario - in questa raccolta anche peggio, nel turismo - e sempre avanti, col suo Settecento, di qualche generazione (qui viaggia sempre con un’amica), Vernon Lee dà il senso, con la scrittura, di una vita aggraziata. Che forse invece è stata solitaria e sordida, isolata.
Vernon Lee, Genius Loci, Sellerio, pp.213, euro 9
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