martedì 30 ottobre 2007

Gli Agnelli si mettono in proprio

Andrea Agnelli ci ha preso gusto, e si crea la propria Ifil, una finanziaria di famiglia ristretta, con la sorella Anna e la madre Allegra Caracciolo. Cacciato in malo modo dalla Juventus con Moggi e Giraudo un anno e mezzo fa, il figlio di Umberto e unico erede del nome se n’era andato a Londra, con una propria finanziaria d’investimento. Non ha fatto molto, ma ci ha preso gusto, e propone alla sorella, che non sarebbe contraria, di separare le proprie fortune da quella del resto della famiglia, per ora congelate nella Giovanni Agnelli & C Sapaz, di cui i due figli di Umberto hanno il 10 per cento ma nella quale non contano per nulla.
Dopo aver puntato in un primo tempo su Giovannino Agnelli, fratellastro di Andrea, poi morto prematuramente, quale comandante della famiglia, l’Avvocato Agnelli in seconda battuta ha destinato a quel ruolo il proprio nipote John Elkann. Il cui primo impegno è stato di non riaprire col cugino Andrea la diarchia tra i fratelli Gianni e Umberto di cui il gruppo Fiat aveva sofferto a lungo. I due cugini ripetono a larghi tratti le psicologie degli avi diretti: più dinastico, chiuso in famiglia, John Elkann, più aperto ad alleanze, nuovi soci, e agli stessi manager Andrea. Alla morte di Umberto sono succeduti due anni di difficile convivenza. Le sfortune giudiziarie della Juventus un anno e mezzo fa furono l’occasione per John di sbarazzarsi delle ultime tracce della diversa mentalità dello zio. Un assolutismo che Andrea non sembra più contestare, ma dividendo le proprie fortune da quelle del cugino.

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