Uno legge e non sa se sogna. Una lunga lista di scrittori, registi, attori, artisti si scopre aver brigato un posto nel carrozzone di Veltroni. Come già i nani e le ballerine del craxismo, ma alle dimensioni faraoniche di Veltroni, non duecento ma duemila. Con Giuliano Ferrara che partecipa al minuetto consigliando, senza ironia, un partito di massa “senza tessere”, naturalmente “all’americana”. A un partito che si litiga ovunque perfino le schede votate, e in Campania vorrebbe rifare le primarie. Mentre a Roma briga per cacciare Veltroni dal Campidoglio. A Lisbona è iscritto da Prodi d’autorità nel Pse, i socialisti europei – che c’entra Prodi col Partito democratico? E a Roma Spinaceto, con Patrizia Prestipino che presiede la circoscrizione, barrica col filo spinato le scuole contro i rom. Per non dire del contorno.
Sul “Messaggero” le multe inesigibili che il buon Veltroni ha affidato all’esattore, vecchie di dieci e quindici anni, pagate, annullate su ricorso etc., sarebbero “almeno un milione”. Ad “almeno” cento euro di media l’una, sono cento milioni che l’esattore ha anticipato al Comune. Un tesoretto sostanzioso, che il Comune s'inventa non si capisce se per farsi male, o per dare addosso al Monte di Paschi, il vecchio esattore - o per chiudere indenne il bilancio 2007, anno di grandi spese. Sul “Corriere” Maria Latella vuole i bamboccioni all’estero. Una presa in giro, uno pensa, di Padoa Schioppa, i cui figli hanno fatto carriera all’estero, e invece no, la giornalista consiglia: “Tenerselo a casa, “così studia”, non mi convince. Si può provare a studiare all’estero, per esempio”. Sullo stesso “Corriere Roma” tornano a via Veneto gli sciuscià, africani. Tornano “per far risplendere il futuro”. Sono di contorno alla Festa del cinema, glamour romano. Per la quale il sindaco in persona si spende, a ogni passerella.
Tutto questo in un giorno. Non che cambi nulla, nemmeno una virgola, ma tanta supponente superficialità sconcerta. Il fiuto di Veltroni per la comunicazione, e i suoi consulenti, che hanno fatto meraviglie sul nulla, sembrano smarriti nella sovraesposizione: sembra proprio che sotto il vestito non ci sia nulla. A meno che non siano i giornali, in una sorta di gara maligna a disorientare e svuotare l’opinione pubblica.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento