Per l’omicidio Fortugno la vedova onorevole Laganà fa spesso il nome come mandante di un concorrente politico di suo marito nella Margherita, Domenico Crea. Lo ha detto alla Procura e lo ripete al processo in Tribunale. Ma Crea non è indagato: non sarebbe un atto dovuto? O i giudici non credono all’onorevole Laganà?
Il congresso provinciale (Reggio Calabria) della Margherita era stato vinto nel 2005 da Fortugno (corrente Loiero-Prodi della Margherita) contro Crea (D’Antoni) e contro Demetrio Naccari (Rutelli). Naccari aveva abbandonato il congresso urlando: “Mi è stato impedito perfino di parlare”. E alle Regionali si era presentato con una lista scissionista. Fortugno invece aveva fatto lista con Crea. Era stato eletto, ma il suo leader Loiero, politico navigato, non gli aveva dato l'agognato assessorato alla Sanità.
C’è poi sullo sfondo la relazione Basiloni, commissionata dopo l’assassinio di Fortugno al prefetto Paola Basiloni dal ministro dell’Interno (ex) Dc Pisanu, e poi fatta sparire. Per le troppe faide – dice chi l’ha letta – tra gli (ex) Dc della provincia di Reggio Calabria. Promuovendo la Basiloni a prefetto di Vibo Valentia. E subito dopo, nell’aprile 2006, commissariando la Asl di Locri, almeno questo. Uno dei primi atti del governo Prodi è stato di ri-(p)romuovere il prefetto Basiloni a Roma, a capo del servizio scorte.
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