A un certo punto del lungo consiglio venerdì gli amministratori di Alitalia si sono accorti che non avevano in realtà una scelta: dare l’ex compagnia nazionale a Air One, per quanto finanziariamente spalleggiata da Intesa, sarebbe stato come se la Fiat se la fosse presa Colaninno, giusto perché aveva dietro la politica. L’unanimità si è così formata senza resistenze attorno all’ad Maurizio Prato. Il tempo è stato preso per dettagliare la scelta di Air France. Per parare il prevedibile contrattacco politico. E soprattutto a futura memoria, contro le inevitabili inchieste giudiziarie sui ricorsi degli scontenti.
Af è l’unica possibilità per Alitalia di sopravvivere nell’immediato, con la ricapitalizzazione, il rinnovo della flotta, e la ristrutturazione. E' la scelta del personale viaggiante, piloti e di cabina, malgrado l'esubero anunciato di mille posti. Fra otto anni, quando scadrà il periodo di garanzia del marchio e della società, se Alitalia sarà tornata efficiente, allora una soluzione nazionale realistica si potrà configurare, con il riacquisto dell’azienda da Af. A Air France va anche l’Az Servizi, l’attività di manutenzione che per ora è parcheggiata presso la Fintecna, la finanziaria pubblica di provenienza di Prato. Ma previo scorporo e liquidazione\cessione di alcuni rami d’azienda.
sabato 22 dicembre 2007
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