Per la Famiglia la Juventus è una liability
John Elkann impacciato ha voluto rievocare al Tg 1 la figura del nonno, l’Avvocato Agnelli, in concomitanza con l’apertura a Napoli del processo alla Juventus. Ma c’è maretta in famiglia. Al primo sdegno delle sorelle dell’Avvocato contro Moggi è succeduta la rabbia, per la continua e generale mancanza di rispetto dei media, dalla “Domenica Sportiva” al “Corriere della sera”, e del mondo degli affari, soprattutto le grandi banche a Milano, la magistratura, la politica locale. Qualcuno, commentando l’intervista di John Elkann, ha detto: “Con l’Avvocato questo non sarebbe successo”. Il ruolo del capofamiglia è inteso, per l’esperienza maturata dal fondatore, il senatore Agnelli, come di parafulmine contro quelli che l’Avvocato chiamava “i malintenzionati”: banche, concorrenti, politici, e il fronte della criminalità degli affari, concussori, ricattatori, bancarottieri. Un ruolo di forza, cioè, e non di buoni sentimenti.
Nella famiglia, svanita la passione dell’Avvocato, c’è anche perplessità: la Juventus è un po’ da tutti ritenuta ora una liability e non un asset. Da cui non è possibile sganciarsi per il momento, poiché la società è sotto processo anche sotto l’aspetto patrimoniale, una cessione non è possibile, e comunque avrebbe un effetto negativo, sarebbe interpretata come un tentativo di non fare fronte alle responsabilità. È il problema principale di John Elkann, più della causa con la madre, che non potrà non finire in un vicolo cieco: Marchionne lo ha sollevato del problema Fiat, mentre la Juventus l’ha allontanato dai cugini figli di Umberto, e ora ne deturpa l’immagine e ne indebolisce gli assetti finanziari.
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