Vittorio Ripa di Meana muoverà al consiglio del 13 dicembre il primo attacco alla presidenza Bernheim. In qualità di relatore del Comitato per il governo societario, Ripa di Meana, insieme al correlatore Paolo Scaroni, altro consigliere di nomina Mediobanca-Geronzi, muoverà all’attacco di Antoine Bernheim, l’attuale presidente, senza criticarlo, in modo da consentirgli un’onorevole ritirata. Ridurrà però l’operatività della presidenza e riscadenzerà le nomine in maniere da anticipare alla primavere il rinnovo. Geronzi dice che la presidenza sarà resa ancora più operativa, ma il contrario si prepara. Proprio col fine di dare a Geronzi l’ebbrezza di accedere alla presidenza di Generali. Bernheim stesso non si arroccherebbe più, accontentandosi di una uscita onorifica.
Alla successione di Bernheim il candidato unico resta Cesare Geronzi: sia in Mediobanca che in Generali, azionisti e manager sono convinti che i due gruppi vanno avanti da soli, e che la maniera migliore per dissolvere l’attuale perturbazione è di consentire a Geronzi l’agognata presidenza. Viene anche dismessa come irrilevante l’ipotesi che Bazoli e Geronzi tengano alla presidenza di Generali per confessionalizzare il gruppo: sia a Mediobanca che a Generali la laicità sarebbe parte dell’imprinting aziendale.
La candidatura di Scaroni è solo un cache-sex: l’ad di Eni ha preso gusto all’avventura internazionale del gruppo petrolifero, in Europa e in Asia, e fa campagna per la riconferma. Geronzi può invece contare, oltre che sui consiglieri di Mediobanca, sui suoi consiglieri: Ripa di Meana, Scaroni, Caltagirone e Pellicioli.
Nessun commento:
Posta un commento