Meglio un governo delle riforme, ma che duri qualche mese. Possibilmente non con Prodi, per evitare che si riqualifichi uomo di centro, e non più arcigno alfiere di tasse e balzelli. Ma comunque evitare le elezioni subito. Che lo spingerebbero a prendere il governo del paese in un altro periodo di profonda crisi economica internazionale. Sarebbe ora Berlusconi a volere assolutamente evitare le elezioni nel 2008.
Berlusconi, che non esterna volentieri i suoi pensieri ai collaboratori, questa volta s’è lasciato andare. È una malasorte, avrebbe detto sorridendo, vincere le elezioni ogni volta al peggio di una crisi economica mondiale, nel 2001 con la Germania in ginocchio, ora con gli Stati Uniti all’orlo del fallimento. “Se la sbrighino loro”, dice in sostanza, e si appresterebbe a confermare al presidente della Repubblica nelle consultazioni. Chiedendo elezioni anticipate solo per l’apparenza.
Berlusconi segue insomma la regola della vecchia Dc. Nei governi di coalizione proporzionali la Dc volentieri si ritirava in secondo piano, mettendo avanti i socialisti e i repubblicani, quando le cose non andavano bene.
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