C'è sollievo, quasi gioia, a Napoli, da Saviano alla Jervolino e al Prefetto Pansa, sul “Mattino” come su “Repubblica” e alla Rai, nella denuncia che i rifiuti sono gestiti dalla camorra: olè! La denuncia è in effetti pittoresca, un grosso divertimento, se uno dimentica che da quindici anni milioni di persone vivono tra i rifiuti.
Sono gli stessi quindici anni in cui Napoli, la provincia e la Campania sono stati governati dalla sinistra. Ma è la stessa sinistra (Saviano, Jervolino, la Rai, il “Mattino” etc.) che lega il problema rifiuti alla camorra. Vuole autodenunciarsi? Vuole dire la camorra entità metafisica?
Altrettanto strepitose le ipotesi sui nidi e i nodi della camorra, anche se le indicazioni sono confuse. Qualcuno dice che la camorra è dietro lo stoccaggio, ma da anni non si stocca più nulla, è questo il problema. Altri la mette nei siti per le ecoballe e nel trasporto delle stesse. Ma questo si fa a opera di commissari pubblici, su terreni pubblici e con mezzi pubblici, quali le ferrovie. Questo è sensazionale, i prefetti camorristi.
C’è poi la responsabilità nazionale. Che è dare ragione ai propri critici, dalla Lega in giù. Ma è anche la conferma che Napoli non esiste, è scena di fantasmi, maschere, guitti. Non esistono le opulente cronache locali, che raccontano un'altra storia, la camorra appunto, Saccà e Berlusconi, un vecchietto dell'Australia che pare sia senatore della Repubblica e, loro ci riescono, anche Calciopoli. Non esiste la solerte Procura della Repubblica, che pure anch'essa assicura in tv che c'è la camorra, per bocca del primo Procuratore, o Procuratore Capo, Lepore. Mentre l'altro primo Procuratore Mancuso non si fa la barba per mancanza di tempo, impegnato nella guerra a Saccà e Berlusconi, se il ruolo di comparsa in "Incantesimo" è stato assegnato a una velina piuttosto che a un'altra, anche se la prescelta è del Partito Democratico, o forse per questo chissà. Dei rifiuti invece i Procuratori, con la camorra e tutto, non hanno avuto notizie di reato. Forse perché profumano e non fanno rumore: non si intercettano.
Unico punto grigio in questa fantasmagoria è che camorra e rifiuti non viene raccontata tipo "la peste e gli untori", non ci sono trame romanzesche, Saviano incluso, né Provvidenze, solo il sollievo di chi si assolve, e questo è un peccato, un altro "Promessi sposi" se ne potrebbe ricavare, monumento nazionalpopolare. Tutto anzi si dice, su Napoli e dintorni, all’unisono. Oggi, per due-tre giorni, c’è la camorra, domani, per altri due-tre giorni, ci saranno i monopoli e la corruzione, per Natale, per due-tre gorni, la colpa era dei prefetti-commissari, tutti concordi, Rai, “Mattino” etc., con la stessa affannata sicurezza. Come se ci fosse una regia dell’informazione. Napoli non starà perdendo l’inventiva?
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