La crisi ha liberato un segreto e alcune verità.
Il segreto copriva l’avviso di reato a Berlusconi nel 1994, pubblicato dal “Corriere della sera” il giorno precedente l’apertura a Napoli, da parte dello stesso B. presidente del consiglio, di un vertice Onu sulla criminalità. L’avviso si dimostrò poi inconsistente, ma lo scandalo fu enorme. Ora Scalfaro, a Marzio Breda sul “Corriere” del 17 gennaio, dice che non fu lui a darne notizia allora al giornale. Fu quindi la Procura di Milano (solo la Procura emittente e il Quirinale sapevano quel giorno, una domenica, dell’avviso).
Molte moine e grande freddo fra ex Dc e ex Pci nel partito Democratico, in vista delle elezioni subito. Molti ex Dc temono un’emorragia del voto a favore dei democristiani residui e dichiarati, Mastella, Casini, e lo stesso neonato del centrosinistra partito della Rosa.
Oggi non si può dire perché vittima della crisi sembra Prodi, ma il governo è caduto per una manovra interna al partito Democratico. Una tipica manovra democristiana da parte di ex Dc. Questo è nei fatti: l’avventurosa offensiva contro Mastella è partita dai Democratici bianchi di Capua. Quanto a Prodi è ancora da vedere se, o quanto a lungo, resterà vittima della crisi. L’obiettivo suo e degli amici era di cortocircuitare il contatto di Veltroni con B. da una parte, e dall’altra di sabotare il suo programma di “vincere anche perdendo”. D’imporsi come capo dello schieramento sfidando tutti da solo col Pd.
Nella crisi Veltroni si vuole ingenuo ma rischia di risultare sciocco: l’analogia o simmetria del Pd oggi, che il voto coglierà nella fase ancora costituente, con Forza Italia nel 1994 è solo apparente e fuorviante. Il voto d’opinione non sposta dieci milioni di elettori. Forza Italia era preparata alle elezioni da una diecina di mesi, aveva accuratamente selezionato i candidati uno per uno, aveva alleanze con tutti i centri di potere locali.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento