Mercoledì cade il governo. Oppure no? L’opposizione, infatti, che ha presentato una mozione contro il ministro Verde Pecoraro Scanio, ha molte pezze d’appoggio, e anche una situazione parlamentare favorevole, ma non la voglia di far cadere il governo.
I motivi d’insoddisfazione, all’interno della stessa maggioranza, nei confronti del ministro sono numerosi e densi. C’è l’emergenza: la spazzatura in Campania e le inconcludenti politiche di smaltimento dei rifiuti. C’è il nepotismo, a favore di fratelli, sorelle e conviventi. Ma soprattutto è motivo di risentimento il fatto che i Verdi, pochi, siedono sopra il più cospicuo settore di aiuti pubblici, gli unici su cui Bruxelles non può esercitare divieti e controlli: i depuratori (comunali, no consorziali, no comunali), gli acquedotti (il più famoso, l’Acquedotto Pugliese, si perde per strada la metà dell’acqua), il trattamento dei rifiuti, le energie alternative, i parchi, i restauri. Tra i settori fuori mercato, l’ambiente è la stella polare del sottogoverno, più dell’indebiata sanità, il partito degli Ingegneri e Architetti è invidiatissimo. Piantare alberi, o spiantarli, grattare i muri, disegnare una piazza, un chiosco, una panchina, la tipologia di interventi di cui Rutelli sindaco di Roma è stato l’inventore e il condottiero, con gli appalti a pioggia da uno-due milioni, tutti ora vorrebbero poterlo fare. L’unica incognita è appunto l’opposizione, che ha presentato la mozione contro il ministro, ma per l’ora della votazione sta prenotando i gabinetti.
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