venerdì 18 gennaio 2008

Il governo nella trappola verde

Mercoledì cade il governo. Oppure no? L’opposizione, infatti, che ha presentato una mozione contro il ministro Verde Pecoraro Scanio, ha molte pezze d’appoggio, e anche una situazione parlamentare favorevole, ma non la voglia di far cadere il governo.
I motivi d’insoddisfazione, all’interno della stessa maggioranza, nei confronti del ministro sono numerosi e densi. C’è l’emergenza: la spazzatura in Campania e le inconcludenti politiche di smaltimento dei rifiuti. C’è il nepotismo, a favore di fratelli, sorelle e conviventi. Ma soprattutto è motivo di risentimento il fatto che i Verdi, pochi, siedono sopra il più cospicuo settore di aiuti pubblici, gli unici su cui Bruxelles non può esercitare divieti e controlli: i depuratori (comunali, no consorziali, no comunali), gli acquedotti (il più famoso, l’Acquedotto Pugliese, si perde per strada la metà dell’acqua), il trattamento dei rifiuti, le energie alternative, i parchi, i restauri. Tra i settori fuori mercato, l’ambiente è la stella polare del sottogoverno, più dell’indebiata sanità, il partito degli Ingegneri e Architetti è invidiatissimo. Piantare alberi, o spiantarli, grattare i muri, disegnare una piazza, un chiosco, una panchina, la tipologia di interventi di cui Rutelli sindaco di Roma è stato l’inventore e il condottiero, con gli appalti a pioggia da uno-due milioni, tutti ora vorrebbero poterlo fare. L’unica incognita è appunto l’opposizione, che ha presentato la mozione contro il ministro, ma per l’ora della votazione sta prenotando i gabinetti.

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