Organizzato in pompa col leader turco di destra Erdogan, sulla comune radice massonica, il foro madrileno Alleanza delle Civilizzazioni sarà stato il primo flop politico del socialista Zapatero. Perfino i giornali amici, “El Paìs” e “El Mundo” lo hanno snobbato, malgrado l’imponenza della manifestazione. Che si è chiusa, dopo due giorni di buoni propositi, con una serie di iniziative per 135 milioni di dollari, ma senza fondi. Zapatero si è perfino dovuto difendere sul costo della manifestazione, 11 milioni di dollari, asserendo che a essa hanno contribuito le case reali di Giordania – notoriamente incapiente – e Qatar.
L’iniziativa è partita monca: con ben cinquanta organizzazioni internazionali, quelle del turismo impegnato, e soli 32 Stati, in gran parte sceiccati. Zapatero l’ha presentata come un’iniziativa per la convivenza culturale e religiosa. Ma all’insegna anche lui del “perché non possiamo dirci cristiani (e meno che mai cattolici)”: ha invitato ulema e mullah, il gran rabbino di Israele e, per i cristiani, il metropolita di Smolensk e Kaliningrad, Kirill.
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