Dice Mastella a Geremicca sulla “Stampa”: “Di Pietro ha fatto avere al giudice di Brescia che lo prosciolse un incarico da tre milioni di euro in faccende di autostrade”.
Non sollecitato, dice il direttore del Tg 1 al professor Sartori e agli altri ospiti di Tv 7: “Si dice che anche qui (al Tg 1? alla Rai?) c’è la lottizzazione, cosa non vera. Anche se alcuni si sollazzano con queste cazzate”.
Scrive Marco Imarisio da Capua sul “Corriere della sera”: “Il giorno degli arresti, due distinti signori si aggiravano nei corridoi della Procura colloquiando amabilmente con i giornalisti, chiedendo loro notizie sull’inchiesta, e soprattutto da quali fonti le avessero apprese. Erano due carabinieri in incognito”.
Sempre sul “Corriere” dice Dario Fo: “I miei amici della sinistra mi dicono che questa è solo la punta dell’iceberg…. Tentano di rallentare l’esplosione del bubbone. Ma quando accadrà si capirà tutto: perché la giudice Forleo è stata isolata e si è cercato di spaventarla; perché a De Magistris è stata tolta l’inchiesta”.
Che alla Rai, e al Tg 1, non ci sia la lottizzazione, è notizia talmente eversiva che uno s’immaginerebbe sfracelli. Ma tutte queste cose venivano dette e scritte ieri, e oggi sono scomparse, nemmeno un’eco flebile. “Non accettare le provocazioni”, si diceva ai cortei di quarant’anni fa. L’aria è ora avversa a quei cortei, ma la parola d’ordine sembra la stessa: le notizie sono provocazioni. Ieri non è un’eccezione: è stata una giornata come tante, e oggi, come tutte le altre giornate, le notizie vere, emerse per caso, imperizia, vendetta, sono accuratamente sepolte. L'altro ieri Scalfaro ha detto al "Corriere" una cosa sorprendente: "L'avviso di garanzia che gli fu recapitato a Napoli durante un vertice dell'Onu arrivò con un tempismo singolare", arrivò a Berlusconi, nel 1994. Ma non ha detto, e nessuno glielo chiede, se fu lui o fu Borrelli ad anticiparne la notizia al "Corriere della sera", he la pubblicasse in grande rilievo.
Oggi del resto si leggono altre cose succulente – sepolte domani?
Dice D’Alema a Macaluso sul “Corriere”: “La magistratura giudicante ha sempre dimostrato notevole autonomia e senso dell’equilibrio”. Sola eccezione la Forleo?
E Cossiga, sempre al “Corriere”: “I primi mafiosi stanno al Csm… Sono loro che hanno ammazzato Giovani Falcone, negandogli la Dna e prima sottoponendolo a un interrogatorio. Quel giorno lui uscì dal Csm e venne da me piangendo”.
Chiamparino scrive alla “Stampa”: “Il Pd non è niente di più di un contenitore in cui gruppi e sottogruppi tenuti insieme più da logiche di potere che da visioni politiche cercano spazi, ruoli e visibilità”.
“La Stampa” divide il Pd in sette correnti, quattro (ex) cattoliche e tre (ex) diessine.
Sempre su “La Stampa” il superlaico Marcello Pera scrive: “Il laicista non è solo sordo e cieco. Negando diritto alla fede o deridendola come residuo mitologico, il laicista è supponente e tracotante: vuole imporre il suo punto di vista, vuole avere il monopolio della verità. Dice di seguire Galileo, ma di Galileo non conosce neppure la distinzione (e talvolta contrapposizione) tra verità di fede e verità di scienza”. La parola a Odifreddi: almeno su questo ci sarà un seguito?
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