giovedì 17 gennaio 2008

Quante divisioni ha Odifreddi?

Il matematico Piergiorgio Odifreddi, nomen omen, a leggerlo e guardarlo fa un po’ paura. Più per l’atteggiamento che per la filosofia che espone – il matematico è anche filosofo, vedette televisiva della divulgazione scientifica, e autore di best-seller, ultimo “Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)”. Per la strafottenza. Che forse gli viene da uno speciale peso scientifico: è titolare di Matematica a Torino, dice sempre che è appena tornato dall’America. O dal successo: col “Perché” è in vetta al nuovo laicismo televisivo alla Augias-Brown. Certo, è forte di una folta capigliatura.
Ma Odifreddi è anche esponente di riguardo della nuova sinistra, del partito Democratico. Sul quale è inflessibile come sul papa. Gliele canta pure a Veltroni, che dal papa è voluto andare. E alla vigilia dell’abortita visita del papa alla Sapienza, che Mussi non osteggiava, gliele ha cantate anche al ministro: “Proprio lui che ha abbandonato il Pd perché non sopportava il compromesso tra tra Ds e Margherita”. Questo Pd dev’essere un altro da quello che Odifreddi rappresenta, che appunto è un compromesso tra Ds e Margherita. Ma, se la sinistra deve morire per lui, non sarebbe giusto si chiedesse: quante divisioni ha Odifreddi?

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