Senza vergogna Bonomi, l’ultimo manager leghista, chiede i danni ad Alitalia per Malpensa, ben duemilacinquecento miliardi, 1,25 miliardi di euro. Mentre la Brianza, che “Il Sole 24 Ore” mette in prima, lamenta otto miliardi di perdite (in euro?) se Alitalia lascia Malpensa. Il sindaco di Milano, Moratti, bacchetta Bonomi perché i danni vorrebbe chiederli lei. E il governatore Formigoni minaccia i Comuni alle Crociate, o dov’erano – alle Cinque Giornate? Milano butta la maschera, tra i Bravi e Masaniello – l’asse Mi-Na è forte non solo in Tribunale.
La verità di Malpensa è quella nota: Linate è a due passi, Malpensa è lontana e senza infrastrutture, e insomma non si parte prima delle nove, direbbe Spinetta, il presidente di Air France: solo otto passeggeri del Noprd su cento fanno capo a Malpensa per i voli intercontinentali. Anche se a tariffe, Padoa Schioppa spiega al “Sole”, “sovvenzionate”: l’Alitalia pagava per i manager brianzoli. Non sono dati contestabili. Il comitato di Malpensa per il Parco del Ticino, chiama a raccolta la popolazione a difesa dell’ambiente “contro le illegalità, i soprusi e le falsità” dei difensori dello scalo. Le “illegalità e i soprusi” denunciati da Formigoni e i suoi 87 sindaci, scrive il Comitato, sono tutte loro, quelle rotte sono in perdita: “Il mercato boccia Malpensa”.
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