Veltroni gioca alle elezioni la partita della sua vita, ma ieri, oggi e tutta la settimana li dedica ad approvare, e farsi approvare dal Consiglio comunale, il piano regolatore generale. Cioè i piani di fabbricazione di Roma, detti piani delle certezze, piani di recupero, piani del decentramento. Ne ha anticipato anzi la scadenza. Per preservare naturalmente il territorio. Protagonista Roberto Morassut, ora assessore all’Urbanistica, e a lungo federale romano, all’insegna “il Partito mantiene le promesse”.
Sembra di sognare, tanta novità e anzi rivoluzione, con tante signorine dabbene al seguito, solo per fare gli affarucci incontrollati. Ma si può costruire a Roma solo passando per l’(ex) Pci, secondo il modulo cinquantenario che regge Firenze o Bologna, è questo che Veltroni col suo atto d’imperio ha voluto riaffermare: le adesioni si prendono in via Sebino, alla sede dei Ds, non al Palazzo Senatorio, o a Palazzo Vecchio, o a Palazzo Comunale. "Il Partito che fa", "il Partito che mantiene le promesse", grandi attestati di stima e riconoscimenti vanno al sindaco e alla giunta dalle associazioni dei costruttori e dagli immobiliaristi. Mentre Roma viene agli ultimi posti per la raccolta differenziata della spazzatura. E il Lazio addirittura viene dietro la Campania…
In compenso, dopo la rapida approvazione del Prg, la seduta notturna di giunta in Campidoglio ha provveduto lungamente ad esaminare le accuse contro un capo dei vigili urbani, decidendo infine di aprire un’inchiesta. Il capo è accusato dagli onesti vigili urbani di Roma di aver portato sua moglie nell’auto aziendale in ufficio. Insomma una sagra dell’onestà. La lettura delle cronache romane del “Messaggero” e di “Repubblica”, come sempre trionfalistiche, oggi toglie il respiro: evidentemente i lettori sono considerati stupidi.
giovedì 7 febbraio 2008
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