Si chiedono già i conti ai vincitori. Perché non danno una Camera a Veltroni? Dove prendono i soldi per abolire l’Ici? E il bollo auto? E il bonus bebè? E la detassazione degli straordinari? L'aumento delle pensioni minime? L’aumento ai dipendenti pubblici? L'assunzione dei precari? E toglieranno l'Ici prima casa anche alla villa con piscina? E a chi venderanno l’Alitalia? Che faranno con la Lega? Che ha già fatto la secessione. Veltroni farà il temibile governo ombra, che tanti altri hanno fatto prima di lui senza traccia nella memoria, Berlusconi che fa? La “cassa infernale” si è subito messa in moto.
Si chiama cassa infernale nella pirotecnica napoletana il susseguirsi di botti sempre più rapidi e potenti che conclude lo spettacolo, ma nell’opinione italiana ormai precede qualsiasi altro spettacolo. Il modello Rai-Repubblica, “confessa i tuoi peccati”, di preti che, loro, non peccano ma sono lì per estorcere confessioni, si è subito messo in moto. Un sacerdozio allargato alle beghine e ai begardi, le maestrine d'Italia così attente alle ragioni del Cuore, del libro "Cuore", e le rosybindi e i franceschini che dicono amen all’inarrestabile sir uolter, che pure nella sconfitta continua a parlare inglese, nell’inconfondibile tono piatto dell’uomo in trance. Confortato dal mago Piepoli, da ultimo con la crescita in città", ma partito urbano. Adesso aspettiamo Abu Omar, le veline, le corna, e le barzellette, quelle dell’“Economist” comprese, e ri ricatti delle banche d’affari in gara sul “Financial Times".
Dice: è la libertà, la stampa dev'essere critica. Bene. E perché non si chiede come mai Berlusconi vince le elezioni con nove punti di distacco. Le vince anche senza la Lega. Le vince anzi con quattordici punti di distacco (quelli dell’Udc votano contro Veltroni, solo il loro capo si può illudere del contrario, impegnato com’è ad assistere alla poppata dei bambini - assistere alla poppata?). Le vince coi voti degli operai e dei pensionati, mentre sir Uolter ha i soldi e la stima dei ricchi - ne ha la stima ma non il voto, i ricchi implacabili confessano di aver votato Casini: i Fiat, i Pirelli, e Rovati, il consigliere più stretto di Prodi (in cuor loro tremando per Berlusconi, per via della detassazione e dell'Irap). E perderà ma per ora vince pure a Roma, dopo otto anni di feste bianche e strade rotte, e quattro o cinque elezioni passate trionfalmente al primo turno, facendo tremare il “modello Bettini”. È su questo che la politica si sta affannando in queste ore, la possibile crisi del modello dei buoni affari, lasciando ai media il “dovere della critica”.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento