Il giudice Boccassini rifiuta la Procura di Verona perché non è assortita della Dda, la procura distrettuale antimafia. Forse che non potrebbe per questo perseguire la mafia? No, il Procuratore uscente Papalia ha ben meritato, oltre che per avere liberato il generale Dozier e bloccato la deriva terroristica della Lega, senza lasciare alcun delitto impunito (ai Ris), per aver estirpato ogni traffico di droga e altre appendici mafiose dalla città. Che forse non è tanto mafiosa da meritarsi una Dda. Ilde Boccassini non vuole Verona perché non le dà abbastanza lustro, questo è tutto.
La vicenda caratterizza soprattutto l’antimafia, che si è ridotta a essere esattamente quello che Sciascia paventava venti anni fa. Ma conferma anche che non c’è alcuno spirito di servizio, né quindi di verità, nella giustizia, solo un fatto di potere. Il Csm non punirà Ilde Boccassini per il rifiuto, ma le troverà una Procura con l’antimafia. L’antimafia serve al magistrato inquirente perché ha più mezzi e meno vincoli. Non per prendere i ladri, gli estortori, gli incendiari, gli spacciatori, che sono delinquenti contro la proprietà, materia familiare e privata. Per quello comunque basterebbero i carabinieri, non c’è bisogno della Dda. Questa serve per controllare il resto della società, alcuni politici, alcuni imprenditori, alcuni giornalisti, alcune società di calcio.
lunedì 14 aprile 2008
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