Ottimo giornalismo televisivo, d’immagini, personaggi, ambienti, a “Report” di domenica su Rai Tre. Anche l’argomento era appassionante: dove sono finiti i soldi della 488, la legge che per un quindicennio ha favorito gli investimenti al Sud. Parlavano corrotti e moralisti, a riprova che al Sud non c’è omertà, ma semmai il contrario, troppe parole al vento. Si vedevano fabbriche mai entrate in funzione. Fisionomie marcate segnavano le immagini come in una commedia dell’arte, tanto più per essere reali e non inventate. Sembrava il giornalismo di “Samarcanda”, così raro nelle nostre tv. Perfino una semplice manifestazione elettorale in Sicilia, con Cuffaro e Mannino protagonisti, di quelle che si fanno ogni giorno a diecine, sembrava cinema del miglior Kusturica. Il tutto imbalsamato nell’ortodossia picista, che si dice togliattiana ma è puro sovietismo. Declamato nel tono stentoreo di radio Tirana, di cui la produttrice e speakerina del programma è figurazione attendibile. Puro cinema di Ejzenštejn. Non fosse stato per la povera piaggeria che caratterizza la rete.
Tutto è stato messo in conto alla Calabria, e al trapanese: l’incapacità, lo spreco, la cottuttela. Senza specificare che sono due aree limitate rispetto alla proiezione della 488. Senza specificare che gli sprechi sono una quota di nemmeno il 5 per cento delle risorse della 488. Senza mai riconoscere il coraggio civico degli interlocutori. Accuratamente tenendo fuori amministratori e imprenditori compagni. L’eccellente informatore di Trapani è nettissimo sulle responsabilità politiche, ma “Report” solo indaga su Cuffaro, che non c’entra. Con pistolotto finale della fiera conduttrice, e voce finalmente cantante, in omaggio all’eccellente ministro Bersani, che tanta ignominia ha cancellato – ha cancellato la 488, niente sussidi al Sud. Settanta, ottanta, anni dopo Stalin tutto ciò è sembrato povero, anzi indigente. Ma a distanza di qualche giorno anche il quadro si riscatta: questa Rai Tre, giù mummificata, sarà un’eccellente riserva di fonti per la storia.
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