È un epicedio. Del padre Carlo, vittima delle Brigate rosse nel fatidico 1977 che si è appena finito di celebrare, e di una vita. Di sentimenti e passioni che si appannano o tradiscono, o deperiscono e muoiono anzitempo, ogni morte ci diminuisce.
Germanista, traduttore di Goethe, Casalegno ha riscoperto in analisi il senso di una vita e la ripercorre. L’attenzione fermando sopratutto sulle persone che l’hanno popolata. Anche sulle cose, i posti, i fatti, spesso tragici, le occasioni. Ma sulle persone il peso della nostalgia è forte, le ramificazione familiari che possono essere innumerevoli, le amicizie, i vecchi compagni.
È una ricerca del padre. Casalegno ritiene della madre, morta giovane senza lasciare una traccia al figlio di tre anni, ma è visibilmente la ricostituzione della figura paterna, entrando l’autore stesso nel ruolo. Casalegno è stato quarant’anni fa uno dei militanti più attivi di Lotta continua. Cui donò la sua parte di eredita del nonno Luigi Salvatorelli, lo storico. Rompendo per questo con l’adorata giovane moglie Betta, anch’essa peraltro attiva nello stesso movimento. Pochi mesi prima che le Brigate rosse uccidessero suo padre Carlo. E che “Lotta continua” titolasse: “Hanno colpito Casalegno, giornalista conservatore e codino”. Di uno che era stato fra i capi della Resistenza a Torino, e sempre politicamente militante. È la tragedia più dura fra le tante, anche se Casalegno non lo dice, quando la vita che ti sei costruito è un mostro che ti divora. C’è un fondo storico della vita, di cui ambiamo essere parte. Ma alla fine restiamo soli – anche gli eroi, è da supporre – con quello che ci siamo persi o abbiamo sbagliato.
È un libro vero, nel senso dell’onestà intellettuale, che è sempre umile. E, benché privato, di straordinaria densità emotiva. Finisce per essere – uno dei pochi che, forse, non ci ambiscono – uno spaccato generazionale. Narrato con efficacia, seppure in un contesto rilevato con precisione e quasi senza faglie.
Andrea Casalegno, L’attentato, Chiarelettere, pp.140, € 12
martedì 20 maggio 2008
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