C’era forse fretta a Genova di coinvolgere il Vaticano nello scandalo delle mense scolastiche. Non per distogliere l’attenzione dall’establishment diessino, questo no. Ma non si spiega altrimenti la scarcerazione, senza motivazione, del manager cattolico Giuseppe Profiti, collaboratore a Genova del cardinale Tarcisio Bertone, ora segretario di Stato in Vaticano, dallo stesso portato a Roma, alla direzione dell’ospedale Bambin Gesù.
Bertone, salesiano, quindi sportivo e laico, non ha avuto difficoltà a rispondere coi guantoni ai giudici genovesi. Che non solo avevano arrestato Profiti, ma avevano anche diffuso la voce, senza giustificativo, di un suo personale coinvolgimento nello scandalo. Ha impedito l’accesso degli inquirenti al Bambin Gesù, che è struttura extraterritoriale. Offrendo ai laici genovesi una facile palla, che però nello smash si è rivolta contro di loro: l’uscita di Profiti dallo scandalo senza nessun elemento di novità apre la via a una rivalsa. Ora a Genova dovranno trovare altri moti per tirarcelo dentro, ma Bertone già ghigna. Freddo, da salesiano.
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