“Ci vuole la sinistra per fare le cose di destra”, disse l’Avvocato Agnelli nel 1976, o nel 1978, mentre si comprava gratis il “Corriere della sera”. È stato uno dei detti più celebri dell’Avvocato, e ha fatto la politica italiana per trent’anni. Partendo dai famosi tre contratti del compromesso storico vero e proprio, dal 1975 al 1979, ad aumenti zero, certo uguali per tutti. Ma ora non è più vero – è quasi un bene che gli Agnelli non ci siano più, si sarebbero dispiaciuti.
Ora è vero il contrario, e non si sa più se è un bene: un governo di destra per fare le cose di sinistra. Detassare il lavoro, raccogliere i rifiuti, dare un permesso a mezzo milione di badanti, magari espellere i magnaccia e i trafficanti, e togliere l’Ici, l’imposta odiosa di Soros, a chi ha una sola casa. Costruire anche qualche strada, e qualche ferrovia. Magari si rivedranno i piani di fabbricazione “spagnoli” concessi in fretta, alla vigilia delle elezioni, ai grandi immobiliaristi, e si faranno felici anche l’ecologia, e l’etica. E che pensare se i salari, così depressi, tornassero in linea con la retribuzione del lavoro nel resto d'Europa?
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