Si fa carne di porco liberamente sui giornali di Alitalia e As Roma. Come in una qualsiasi repubblica delle Banane. S’inventano compratori inesistenti per la squadra romana. S’inventano lettere di Unicredit ai clienti Sensi, proprietari della squadra. S’inventano acquisti e cessioni inesistenti. E da Bruxelles il portavoce del commissario Barrot, un italiano, parla ogni giorno a ruota libera di Alitalia. A che titolo? E parla di fatti sostanziosi: di veti della Commissione, che non ne sa nulla, e di ricorsi di altre compagnie, che non li hanno presentati.
Non c’è accuratezza nei giornali, si scrive senza indicare le fonti, si passano le dritte per notizie. Un’abitudine invalsa col predominio delle cronache politiche: i politici anch’essi non si fanno scrupolo, basta che si parli di loro. La stessa spensieratezza si applica agli spettacoli, lo sport e la cultura. Ma lo stesso non può darsi con la Borsa, dove si vincono e si perdono somme enormi. E tuttavia l'unica verità viene, tra le tante bufale, dai giornali. Eugenio Occorsio ha fatto lunedì su “la Repubblica Affari & Finanza” un esilarante resoconto della vicenda della Roma, “La strana opa su Totti & Co.”, spiegando che basta un avvocato romano di Monte Mario che usa infilarsi a New York nelle cause importanti, il quale contatta una società specialista di transazioni sportive, con la bella idea di coinvolgere Soros, notoriamente amante del calcio e dell’Italia, e l’affare è fatto: George Soros compra la Roma.
I calciatori sono contenti della nuova proprietà – finalmente saranno pagati. Si fanno manifestazioni a Roma pro e contro l’americano. Rutelli ha detto sì, qualcun altro ha detto no, il governo è probabilmente indeciso se assicurare l’italianità della squadra, anche se per ora governo non c’è… Insomma, la solita Italia virtuale. Diverso il discorso per Soros, che pur essendo molto considerato nel Bel Paese, per avere finanziato la caduta del comunismo, la resistenza in Polonia e in Cecoslovacchia, è anche l’uomo che ha affossato la lira nel 1992, buttando l’Italia in un solo giorno nel baratro da cui non riesce a emergere: se anche gli piacciono il calcio e l’Italia ci penserà prima di metterci un piede stabile.
Soros è però uno che compra per guadagnare, Ora, nel calcio in Italia non ci sono profitti, ma si può con esso guadagnare in Borsa. Ecco, la Roma è in Borsa. Come l’Alitalia. E la Consob che fa?
La Consob dice che non ci può fare nulla, anche se è stata creata, ed è superfetata, per controllare la speculazione: non ci sono casi in letteratura di giornali accusati o criticati di aggiotaggio da parte degli organismi di controllo. La giustizia ordinaria però potrebbe intervenire: questa è una forma di mercato clandestino delle scommesse. Dove gli allibratori sono noti, e anzi ufficiali, i giornali e le banche d’affari, ma il mercato è regolato in regime monopolistico dalle false notizie, e gli scommettitori jugulati. Probabilmente è materia delle Dda, le Procura antimafia.
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