Non bisogna sottovalutare Scalzone, i centri sociali e i black block: Napoli aspetta con ansia la prima vittima, sia soltanto un ferito, della lotta di popolo per la libertà d’immondizia. Centinaia di giudici e migliaia di paglietta sono sul piede di guerra, dichiaratamente.
Sono tanti gli avvocati che si aggirano per Chiaiano e dintorni, vantando connessioni, vere o meno non interessa, con la Procura e il Tribunale. La sola cosa che è mancata alla resistenza di popolo sulle barricate della spazzatura è il martire. È stato un caso, in Italia ci sono sempre morti nelle manifestazioni, figurarsi nella lotta giusta contro le discariche, e Napoli vuole porre rimedio.
La partita è avvincente anche perché a Chiaiano, ormai è assodato, c’è di mezzo pure la camorra,. Non i guappi, la camorra feutrée degli affari. Si deve probabilmente al controllo camorristico se finora è stata evitata la vittima, nel presupposto che su Chiaiano ci sarebbe stata un’intesa col governo di Roma, come già col Comune di Napoli e con la Regione Campania. Ma ora Roma ha sostituto l’ex capo della Polizia Di Gennaro, uno abituato a certi patti, col puro e duro Bertolaso.
È stata un’imprudenza? Da An, a Napoli e Roma, viene già una distinta fronda sull’intransigenza del governo. Bertolaso tra l’altro si è irrigidito ulteriormente dopo gli arresti dei suoi sette dirigenti e dei sette dirigenti dei Cpt decisi dal gip napoletano Saraceno.
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