Berlusconi dice a Parigi che per conto di Craxi portava soldi a Arafat. Uno lo sente e salta sulla sedia. Per poi scoprire il giorno dopo che è una non notizia, i giornali di Lor Siggori non ne parlano. "I palestinesi ricordano che io da privato ebbi a sostenere anche economicamente Arafat, quando Craxi vedeva in lui un protagonista credibile del processo di pace", ha detto a Parigi Berlusconi. L’ex presidente Cossiga dice che All Iberian, il conto estero di Craxi alimentato da Belusconi, era per Arafat. Non interessa, non fa notizia.
C’è stato un processo per questo, per il conto estero di Berlusconi a favore di Craxi, conclusosi dieci anni fa con un nulla di fatto. Benché sia Berlusconi sia Craxi fossero i nemici da annientare dei giudici milanesi. Si può dunque concludere che, se non ci sono intercettazioni e manette per qualcuno, per la stampa italiana non c’è notizia.
In parte è così: i grandi giornali italiani sarebbero giornalacci in Germania, o in Francia, o in Inghilterra, o negli Usa, là dove c’è la cultura del giornale, roba scandalistica. Ma in parte è molto peggio. Quello italiano è un giornalismo da servizi segreti, sempre deviati in Italia, per i quali alcune cose si possono dire e altre no. E c’è da dubitare che ci siano redattori che sappiano ancora chi era Arafat, perché Craxi lo finanziava, perché Israele, malgrado tutto, rispettava Craxi.
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