O forse vuole
dare ragione alla Guzzanti. Ma lì non c’è gara: non c’è nella destra di Berlusconi,
che anzi l’ha disinnescata, un centesimo della violenza di Sabrina Guzzanti, il
comico Grillo e il bieco Di Pietro a piazza Navona (c’era anche Nanni Moretti?).
Un ludibrio, soprattutto sessista. Guzzanti non deve avere tute le rotelle a posto, ma –
come di dice – gli opposti si tengono.
Berlusconi imprenditore, come ama ricordarsi, si sarebbe licenziato, avrebbe licenziato il presidente del consiglio che riceve le signorine in ufficio. È vero che dalle finestre dell’ufficio ha la visione a ogni ora del giorno della colonna Traiana, potente erezione. Ma l’orario di lavoro prevede solo piccole pause, per il caffé e la sigaretta. E palazzo Chigi ha anche belle finestre sul cortile interno.D’altra parte Berlusconi è “settantino”, direbbe Camilleri, è uomo d’esperienza, e palesemente esce indenne da queste giornate massacranti. L’ipotesi che si fa è dunque che ognuna delle attrici sia specializzata in ruoli differenti. Non necessariamente drammatici, con catarsi finale. O che l’illustre uomo di Stato sia uno scopofilo. Uno che ama guardare, naturalmente il bello. E che dopo una giornata di Scajola, Mauro Masi, Bossi, Ghedini e Previti, si rifaccia l’occhio. Anche per non passare la notte con gli incubi.
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