Cossiga attribuisce a Moro, sul “Corriere della sera” del 14, il “lodo Moro”, cioè l’accordo con i terroristi palestinesi. Gli attribuisce anche, non richiesto, ogni altra trama dei servizi segreti, da Gladio alla semplice conoscenza del generale Miceli. Di che ha paura Cossiga? Si attesta preliminarmente di non sapere nulla in genere nelle zone di mafia, inquinate.
Tutto peraltro Cossiga attribuisce a Moro, che è morto, e non menziona Andreotti, altro deus dei servizi. Per i quali ferocemente combattè Moro - ferocemente è la sola parola giusta, approssimata per difetto.
“Non c’è opinione pubblica”, dice Nanni Moretti a Locarno. Come sempre uno di noi, che sa le cose.
Ma come sempre le dice a metà, col ghigno. Con un sospetto di cinismo che è ormai certezza.
Carlo De Benedetti è andato a Pechino per l’inaugurazione dell’Olimpiade, e in poche righe sul “Sole” di domenica 9 dà parecchie “notizie”. L’assenza di guardie nello stadio, le guardie ferme fuori, sedute su sgabelli, gli americani che hanno applaudito solo gli americani. Ai tanti inviati dei giornali erano particolari sfuggiti.
De Benedetti spiega anche, sempre in breve, l’ovvio intento politico della celebrazione, la Cina che dice: “Siamo dappertutto, anche nello sport e nell’eleganza”. E come la Cina non sia uno dei “parvenu del low cost”.
La Cgil difende gli assenteisti. Della Pubblica Amministrazione, per di più.
Un’altra conferma che l’Italia non si è ancora desovietizzata, tra burocrazia, indifferenza e linguaggio sempre doppio.
In un romanzo di fantastoria di sedici anni fa, “I figli degli uomini”, la scrittrice P.D.James lo aveva notato: “Un regime in cui a una sorveglianza continua si accompagna un permissivismo totale è incompatibile con uno sviluppo sano”. Nel romanzo una strana infecondità ha colpito nel 1995 gli uomini,i maschi, per cui l’umanità si avvia all’estinzione. Un mondo senza le api, secondo il celebre apocrifo di Einstein, sarà ridotto a poche diecine di essere umani.
Il sindaco leghista di Verona proibisce di andare a puttane. Il sindaco leghista di Novara proibisce di passeggiare in gruppi di tre o più. Quello di Brescia, o è di Bergamo?, proibisce di bere in strada: il vino sì, la birra no. Il comune di Trento, ulivista questo, ha proibito le fotografie nelle piscine in cui ci sono bambini. Nel leghista Veneto è vietato in luoghi pubblici come i centro commerciali di farsi le fotografie tra padri e figli.
Tutta roba che non c’entra con la sicurezza. È che chi ha vinto le elezioni nei primi tre mesi prende possesso: è il fascismo della Lega, di cui non c’è da dubitare. O quello del Lombardo-Veneto. Che la Lega, come spesso è il caso dei partiti, tenta di “governare” (moderare, arginare). Lo stesso col razzismo antirom: il leghista ministro dell’Interno Maroni forse ha ragione di dire che è un moderato, forse fa finta di fare quello per cui è stato votato.
L’editore del “Corriere della sera” si pubblica domenica 3 sul suo giornale una pagina di riflessioni sul ruolo dell’etica nella professione di banchiere. Assolvendosi, nel senso che ha la coscienza pulita. Ma l’avvocato Bazoli è noto per avere uno dei più alti peli sullo stomaco della Lombardia, che pure ne abbonda. Ed è – si ritiene, vuol’esserlo – l’uomo più potente d’Italia, negli affari e, attraverso i giornali, anche nella politica.
Il molto napoletano De Magistris, in esilio da una vita a Catanzaro, voleva il trasferimento a Napoli. E Mancino, fingendo di punirlo, lo ha accontentato. Ma c’era bisogno, per farsi così punire, di trovare Prodi e Mastella massoni a San Marino, insieme con una buona metà dei giudici lucani?
La Rai prende sul serio un giornaletto scandalistico Usa che vuole i Bush al divorzio e lui fidanzato di Condoleezza Rice. Solo la Rai: i suoi notiziari ripetono a raffica la “notizia”.
Ma la Rai non è il vero Pd, bianco-rosso? Che amerikano è dunque Veltroni?
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento