Si uccidono a frotte i cristiani, anzi i cattolici, in India senza motivo apparente, giusto perché cristiani, e la cosa non fa notizia. Non per i cinque, o dieci milioni, di lettori che i grandi giornali vantano. Neppure per la chiesastica, vaticanesca, Rai, non evidentemente per i suoi dieci o venti milioni di ascoltatori. Nemmeno per il Vaticano, del resto, che continua a pentirsi dei suoi errori di tre-quattro secoli fa, e anche del primo millennio, e i cristiani li considera buoni solo in pectore, in India come in Cina, in Russia e in altri paesi democratici e tolleranti.
Il “Corriere della sera”, che pubblica la giusta rimostranza del suo collaboratore Panebianco, non trova un titolo, fra i quattordici della sua prima pagina, per l’attacco alle suore di Teresa di Calcutta, agenti dell'imperialismo nel libero stato di Kerala. Che documenta anodino in una pagina interna, insieme con l’anodina notizia che 41 chiese e 457 istituti religiosi sono stati messi a fuoco. Giusto, no? Quante centinaia di chiese e case deve avere il Vaticano in India? Anzi, che ci sta a fare, proselitismo? Il proselitismo è una provocazione, eccetera.
Il ministro degli Esteri Frattini ha tentato di appropriarsi il caso con una timida nota di protesta. Ma l’India, con la nota umiltà ariana, ha risposto: “Fatti i cazzi tuoi”. La caccia al cristiano si è infatti consumata non nel proditorio campo degli islamici, che si sa sono miscredenti, ma in quello religiosissimo degli indù, che molti europei tentano di imitare, per la loro spiritualità così irenica e celestiale, e nello stato comunista del Kerala, che libera i paria anche senza il cattolicesimo, almeno stando a quanto ce ne narra Arundhati Roy.
Non è appeasement, è debolezza di spirito, del cardinale salesiano segretario di Stato incluso. Non è da ora che si uccidono i cristiani in India e in Pakistan, a opera soprattutto degli indù, ma anche dei bombaroli islamici, impunemente. Di fronte agi eccidi si tace per ragioni di balance of power, di superiori equilibri internazionali, si dice. Il che è semplicemente ridicolo, nessuno mai fu rispettato perché si prese gli schiaffi e propose l’altra guancia, non in diplomazia. No, il fatto è che i morti non sono americani, né i loro referenti. Se la chiesa di Roma fosse stata a Rome, N.Y., i cristiani non sarebbero stati assassinati impunemente in India, e anzi gli indù non li avrebbero assassinati, per quanto ariani, di casta superiore.
Morire da cristiani è morire imbelli da europei, i quali più che fishing for compliments non sanno fare, per essere buoni, giusti, e generosi. Se lo dicono nei loro giornali, e non sanno che anche fuori queste cose si sanno. Sotto ogni rispetto, politico, economico e culturale, e ora anche e i diritti umani, la fine dell’Europa è precipitosa, nessuno ne ha più rispetto, nemmeno per farsene beffe.
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