La foto storica di Berlusconi e Gheddafi che chiudono la triste vicenda del colonialismo li vede bellissimi, ripresi dal loro angolo migliore se non ritoccati, e con almeno trent’anni di meno, senza rughe, senza pieghe, entrambi cotonati, anche se Gheddafi prudente tiene il capo coperto. Anche al contemporaneo vertice europeo, sembrava un defilé, ieri come del resto a ogni vertice europeo da qualche anno: c’è sempre il bellissimo Zapatero, con le sue belle ministre, i prestanti baltici dai nomi impossibili, il bello e atteggiato Brown, anche se politico incapace, l’ex bello Solana, e il ministro degli Esteri tedesco di cui nessuno sa il nome, anche se in età, ospitati da Sarkozy, che non dubita del suo fascino, e dal bello Kouchner che sempre si pettina. È, come tutto, una moda americana, la ragione principale per cui abbiamo avuto Clinton, e poi Bush, raddoppiato dall’inutile Rice, e avremo Obama.
Una volta dovevano essere saggi, e per questo un po’ arcigni. Quelli che vinsero la guerra, e poi il dopoguerra erano anzi decisamente brutti: Roosevelt, Churchill, lo stesso Stalin, de Gaulle, De Gasperi, Adenauer. Ora è il tempo della fitness e dell’immagine, l’Occidente i suoi buoni li vuole soprattutto belli. Anche in Italia: Rutelli e Veltroni, belli e aitanti, ancora non si capacitano perché perdono sempre, con uno che è basso, grasso, e col riportino.
Anche i greci antichi li volevano “belli-e-buoni”. Ma ora è diverso, non è necessario che siano intelligenti. È anzi meglio che siano incapaci, l’Occidente non si fida della politica. L’Occidente ne ha appena fatto le prove nel fatidico giorno di apertura dell’Olimpiade, con la Cina dei vegliardi politicanti che ha celebrato il suo trionfo, mentre il bello Saakashvili si prendeva due ceffoni da Putin – che si atteggia pure lui a bello-e-buono ma sappiamo che non è vero. È nell’irrilevanza della politica che l’Occidente pone oggi la sua superiorità.
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