Lo sanno tutti, anche se non lo dicono: Nicola Cabibbo è stato ignorato dal premio Nobel perché presiede l’Accademia delle scienze del Vaticano. Il politicamente corretto non accetta le discriminazioni religiose, ma i luterani sono politicamente più corretti degli altri, e quindi non hanno premiato un italiano, un latino, in qualche modo legato al papa. La cosa è risibile, tanto più per Cabibbo, che ha altre ascendenze identitarie, come si dice nel politicamente corretto, o comunitarie, ma per un luterano egli è il fisico del papa.
È uno dei segreti più noti del premio, che i papalini sono polvere negli occhi nella virtuosa Scandinavia. Nessuno dei tanti uomini di pace ha mai avuto il Nobel se professava il cattolicesimo. L’ha avuto Kissinger, per dire, nel 1973, l’anno del Cile, ma non Kennedy. Madre Teresa di Calcutta l’ha avuto nel 1979 perché sponsorizzata dalle famiglie reali. Né si può obiettare, il Nobel per la pace lo assegna il Parlamento norvegese, lo Storting, che naturalmente è un organismo politico. Ma anche tra gli scrittori il profumo di Roma sa di solforico tra gli iperborei. L’unica eccezione è probabilmente Heinrich Böll. Ma fu Nobel per la letteratura nel 1962, o 1963, quando c’era di ridare l’onore alla Germania, alla Germania Ovest.
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