È argomento di molta ironia tra i fisici italiani, pure in questi giorni che li vedono al centro della protesta contro l’abolizione della ricerca scientifica. E uno che avrebbe fatto infuriare Berlusconi, per l’evidente ricaduta beffarda. L’istituto di ricerca che per primo cadrà sotto la scure del governo è quello nucleare, l’Infn, Istituto nazionale di fisica nucleare.
L’ironia, e la beffa, sta nel fatto che il governo si è impegnato, con la stessa determinazione che usa contro la ricerca, a rilanciare il nucleare in Italia. Facile argomentare che “Berlusconi pensa di fare il nucleare coi battilamiera”. Ma con un codicillo ancora più insidioso: tagliando l’Infn il governo taglia la vena aorta della fisica “bianca”, la creatura prediletta di Zichichi e altri fisici dello stesso colore. Che peraltro hanno sempre avuto, e vorrebbero mantenerla col ministro delle Attività Produttive, il bianchissimo Scajola, una leadership incontestata in tutti i campi del settore energia.
Nel passato governo Berlusconi Letizia Moratti tagliò la fisica “rossa”, l’Infm, l’Istituto nazionale di fisica della materia, accorpandolo al Cnr, dove rientrava sotto il controllo bianco. Nessuno protestò, in nessuna piazza, e anzi Zichichi e i suoi amici scesero in campo con dichiarazioni pubbliche a favore del governo. Ora la beffa. Che molti giurano non sarà fatta passare liscia a Berlusconi.
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