“In una Repubblica bene ordinata un ministro del Tesoro e un governatore della Banca centrale che polemizzano in pubblico sarebbe materia di preoccupazione”, scriveva questo sito l’1 ottobre, alla terza o quarta scaramuccia fra Draghi e Tremonti. Sembrerebbe di no. La politica monetaria la fa ora la Bce. Le banche sono transnazionali. E comunque la Vigilanza fa corpo a sé. Della Banca d’Italia pilastro dell’economia è rimasto un grande ufficio studi, che se bene impiegato può essere utile. Come un buon articolo di giornale, per intendersi. Si direbbe che non c’è nulla di male se il suo governatore, non avendo da fare altro che discorsi, si espone alla critica del “suo”ministro, il titolare dell’Economia col quale la Banca quotidianamente interloquisce.
Nulla di male, in effetti. Draghi a luglio, o era ancora giugno, ha aperto una serie di critiche al governo. Che stava per costituirsi. Forse improvvidamente, o forse contava su qualche disgrazia di Berlusconi. O sull’impaludamento di Tremonti, che già una volta Roma ha fagocitato. E invece la crisi ha legato le banche al governo, e Tremonti non perde occasione per spernacchiare il governatore. C’è normalmente di peggio nella politica. Ma un conflitto tra il titolare del Tesoro e il governatore della Banca d’Italia non è un pettegolezzo come un altro.
Forse Draghi dovrebbe prendere atto che, come ufficio studi, la Banca d’Italia ha bisogno di una direzione credibile. Non governativa, si spera, e nemmeno anti. Che dica le cose come stanno, nel mondo, in Europa, e certo anche in Italia, ma con acume. “Il debito pubblico è aumentato”? La Banca d’Italia lo dice ogni tre mesi, quando al governo c’è Berlusconi, ma il debito pubblico aumenta ogni giorno. E dunque? Coraggio, perfino i papi si ritengono passeggeri. Perfino Padoa Schioppa, una volta lasciata l’Economia, evita di suonare le campane a morto per il suo successore. Se uno vuol fare un altro mestiere, d’altra parte, per esempio il ministro dell’Economia ombra, perché impedirselo? Ci guadagnerebbe da ogni punto di vista.
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