lunedì 1 dicembre 2008

Tutto sempre in mano ai ladri

Banche d'affari e società di rating ancora protagoniste
Si possono comprare obbligazioni Goldman Sachs 2012 con un rendimento di due punti sopra i titoli di Stato Usa. Grazie alla garanzia federale Usa. Se c’è ancora disponibilità: il prestito, fra i 2 e i 3 miliardi di dollari, lanciato dieci giorni fa, ha ricevuto adesioni massicce, i fondi pensione non sanno dove altro mettere la liquidità che comunque continua ad affluire. Analoghe emissioni di Morgan Stanley e JP Morgan, con la garanzia federale Usa, rendono l’1,8 per cento più dei bond Usa.
La Bank of Ireland ha raccolto due miliardi di euro, con obbligazioni a due anni, con garanzia dello stato irlandese. Ma pagando solo uno 0,65 per cento in più sopra il tasso fisso swap di analoga durata. Questo perché lo Stato irlandese che garantisce Bank of Ireland ha il voto massimo, la triplice A, da tutt’e tre gli istituti di rating, di controllo dell’affidabilità. L’Italia, per dire, che non ha emesso nessuna garanzia per nuovi prestiti di favore, ha meno di due A, è poco affidabile. L’Irlanda ha in corso un piano di salvataggio delle banche che equivale al pil. Per una ricapitalizzazione ormai quasi a punto di tutte le banche irlandesi – per molto meno l’Italia scenderebbe sotto la A semplice.
Banche d’affari per i manager
Gli stessi global player con le stesse tecniche sono all’opera nelle varie dighe che si stanno apprestando per arginare la crisi. Le banche d’affari predatrici, e gli istituti di rating in funzione di compari, al solito gioco delle tre carte. Banche d’affari che, come già nella crisi, mantengono la loro ultima identità, di strumenti a favore dei superbonus dei loro manager. Le banche d’affari usavano lavorare per pochi selezionati clienti, per affari che bene o male investivano il complesso dell’economia, creavano qualche valore aggiunto. Da una diecina d’anni sono solo lo strumento per migliorare i ratings, i profili di reddito di brevissimo termine, e con essi i benefici dei furboni che le gestiscono. Dotati evidentemente di poteri immensi, se il presidente americano, che è l’uomo più potente del mondo, non fa che i loro interessi. Poteri che hanno acquisito col controllo dell’informazione economica, dal “Financial Times” al “Wall Street Journal”, attraverso l’indiscrezione. Quanto agli istituti di rating si sa: il controllore scelto e pagato dal controllato è solo ridicolo, segno dell'avidità senza limiti che si contrabbanda per ideale.
Dappertutto si varano piano multimiliardari a sostegno della economia, per scongiurare il crack e la depressione. Ma non c’è un risanamento del credito. C’è la stessa crescita incontrollata di prima. Con un’aggravante: profittare degli aiuti di Stato. È una ricetta, anche questa, e perfino risolutiva: come di un malato di sifilide che la migliore cura trovasse al bordello. Da romanzo dell’Ottocento, l’epica che ancora ci sovrasta, un tempo si sarebbe detta borghese. Pinocchio si sarebbe sorpreso, di trovare un vero albero del danaro, seppure bacato.

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