Estremamente nuovo, oltre che al solito brillante, quest’ultimo libro di Alvaro (edito postumo da Bompiani nel 1958, a cura di Frateili), l’unico che non si ripubblica, e non molte biblioteche hanno.
Senza saperlo Alvaro s’interroga sull’unità, da cui origina il “Sud”: “Tutti i paesi hanno un Sud”, comincia il libro sorprendente, su cui scaricano i problemi sociali. E sradica, senza volerlo, il Risorgimento sabaudo, con la storia delle “dieci lire”: alle stazioni nel 1940 Alvaro trova madri che salutano i figli con “addio” e “via la guerra”, questo in Calabria, che abita “il popolo forse più patriarcale d’Italia, i cui legami familiari sono tenerissimi”. Assurdo? Per il militare in guerra il governo pagava un soldo di dieci lire al giorno, in aggiunta alla sua alimentazione, che veniva garantito anche, sotto forma di pensione, in caso di morte.
Corrado Alvaro, Un treno nel Sud
lunedì 16 febbraio 2009
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