È un calcio impunito che si celebra, non dissimile da una mafia vincente anche se senza morti. Con una cupola, tutta milanese, di cui la punta sono i Moratti. Dopo avere sacrificato il capro espiatorio Moggi, complici i padroni della Juventus, che alcune NN.DD. in Tribunale a Napoli si apprestano a condannare. Tra il furbissimo allenatore portoghese Mourinho e la Milano dell’informazione servilissima – applaude a comando, come in televisione, questa ancora non s’era vista, e siccome l’Inter gioca sempre “male” e “malissimo”, si supera con la fatale domanda: che sarebbe se giocasse anche bene?
Ma non c’è da sottilizzare. Gli arbitri favoriscono l’Inter senza ritegno, con la Sampdoria, con la Fiorentina, col Siena, con la Roma, ogni volta che è necessario. L’allenatore dell’Inter che accusa gli arbitri di avere favorito Juventus, Milan e Roma andrebbe squalificato, ma la “giustizia sportiva” soprassiede. Mourinho del resto non si nasconde, che disprezza e accusa i suoi stessi giornalisti felloni, i suoi giocatori, la sua società (“mi ha dato una squadra vecchia”), gli altri allenatori, le altre squadre: è il giusto gallo in questo pollaio di vergini indecorose – il calcio non è una mafia, troppa organizzazione, è un puttanaio. La “Gazzetta dello Sport” ha fatto in sette mesi 134 paginate su Mourinho (il “Corriere della sera” 38). In un numero è arrivata a un servizio-intervista di tre pagine.
Ma c’è un fatto in tanto troiaio, nel quale è tutta Milano. È che Mourinho, dopo aver portato l’Inter a giocare male e a perdere tutti gli impegni, ha scaricato metà squadra. Riducendo di un terzo abbondante il patrimonio della società (l’avviamento dei giocatori scaricati è praticamente azzerato, con forti minusvalenze). Nel mentre che la obbliga a spese impossibili per ricostituire i ranghi. Ma senza indispettire la società. Moratti e Mourinho sono dunque complici. Ma non di qualcosa di ragionevole, né visibile, quindi di qualcosa di oscuro.
A Milano non si può, ma dove la mafia è dichiarata a questo punto si è legittimati a pensare: chi tiene per le palle chi? E se Mourinho non fosse Mourinho, a pensare, non senza fondamento, che è pagato in nero, offshore, su fondi sospetti. Già ora del resto, prima dello smantellamento, l’Inter ha un buco di 180 milioni, che Moratti promette di pagare, cioèdi buttare via. E dove prende tanti soldi? Nessun petroliere ha mai avuto questa disponibilità. La Saras deve avere una ricetta fortunata. Anche se non segreta, poiché ha una storia nota. E la Procura di Milano, la regina della questione morale, l’ha ripulita di qualsiasi sospetto.
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