venerdì 20 marzo 2009

Soldati libero narratore, tra Douglas e Chatwin

Soldati è sempre vittima di se stesso, giacché si continua a “vendere” per il personaggio, che egli ha voluto essere e fu. Mentre è scrittore robusto, anche in queste improvvisate corrispondenze dal “fronte”, al seguito delle salmerie. Dei muli, per intendersi. Epigono italico da manuale, anche se non dichiarato, del narratore-viaggiatore alla Norman Douglas (i cui nipotini britannici sono Chatwin, per intendersi, e Leigh Fermor), uno sempre indaffarato nell'ozio, apparentemente distratto, e come lo scozzese anticonformista - si diceva una volta: libero. Il miglior Douglas, sempre apparentemente in superficie, al fatto, e acuminato, fulmineo, mai banale. Tribale, col senso vivo cioè delle differenze anche se non leghista (razzista, superiore) e anzi cosmopolita, che fa vivere: il napoletano, il siciliano, lo scozzese che non è l'inglese. Con l'abilità dell'innestatore, il virtuoso della talea, in senso musicale, della sorpresa, della novità non forzata. Da "America primo amore", il primo viaggio "inglese", o scozzese, un vizio non più abbandondato.
Un "viaggiatore" che sa raccontare le minuzie e anche l'inanimato, una sfumatura di colore, un sapore, un neo in un viso, e pure gli eventi banali, la conversazione da treno, l'incontro occasionale in piazza, sa, se lo vuole, trasformare in un mondo leggibile. Un narratore: questo revival sarà la scoperta di un autore, a mano a mano che il centralismo democratico s’indebolisce con le sue durissime censure - una letteratura solo un po' meno bacchettona, anche se per il nobile fine rivoluzionario, ne avrebbe fatto una bandiera ricavandone un tesoro.
Soldati argomenta che l’Italia avrebbe fatto bene ad attaccare i tedeschi invece di capitolare. Tesi arrischiata, perché Soldati la basa sulla volontà degli italiani di combattere. Eppure è convincente, con i suoi aneddoti di eroismo ordinario. Anzi, più volentieri si legge per l’appendice, ricostruita da Emiliano Morreale con i testi non pubblicati dall’“Avanti!” e “l’Unità”, cui erano indirizzati, anche se più argomentati che narrativi. Sull’altro fronte, pattugliano Bologna “quattrocento donne, emigrate da Firenze, armate di tutto punto, vestite di nero, in pantaloni”.
Mario Soldati, Corrispondenti di guerra, Sellerio, pp. 123, € 10

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