Riposti i piani di rilancio, con un mutamento di direzione alla corazzata “la Repubblica” (per mancanza di un nome che desse affidamento), De Benedetti punta a risanare i conti del gruppo L'Espresso attraverso la ristrutturazione, che sarà incentrata sullo stesso quotidiano principe del suo gruppo. I piani sono già pronti. Sono con poche variazioni quelli che l'amministratore delegato Marco Benedetto non si è sentito di applicare, e per questo è stato sostituito da Monica Mondardini, che è nuova al gruppo, e alla sua tradizione finora ininterrotta di espansione e identificazione con i dipendenti..Prevedono uno sfoltimento consistente degli organici, anche giornalistici attraverso i prepensionamenti e gli scivoli con contratto di collaborazione. E in più la revisione della formula del giornale: dell'inserto “settimanale” quotidiano, e delle cronache, locali e nazionali. Per alcune cronache locali, a Napoli e Palermo, che non danno oi rientri pubblicitari e di diffusone attesi, si cercher un coinvolgimento maggiore dei consoci locali.
Il quotidiano “la Repubblica” è, nell'ambito del gruppo, l'unico attivo. I sindacati potrebbero quindi eccepire a uno stato di crisi centrato su un ramo d'azienda attivo. Ma già nella crisi precedente della carta stampata, a metà degli anni Novanta, il quotidiano poté procedere, benché fosse in forte sviluppo, contendendo al “Corriere della sera” il primato delle vendite, a una serie indolore di prepensionamenti – a carico cioè dell'Inpgi, la previdenza dei giornalisti. Ottenne senza sforzo il riconosdcimento dello stato di crisi dall'allora ministro del Lavoro Tiziano Treu,
La ristrutturazione è ora in dispensabile perché la crisi al gruppo L'Espresso è forte. L'aumento di capitale deliberato, benché simbolico, limitato a due milioni di euro e proposto ai gestori, indica che presto sarà necessaria una ricapitaloizzazione, a meno di un abbattimento rapido dei costi. I risultati del primo trimestre 2009 del resto, che De Benedetti non ha drammatizzato nella presentazione, parlano da soli. Il fatturato è in calo del 18 per cento. Per effetto della contrazione della pubblicità (meno 26,8 per cento) dei periodici, e della diffusione degli stessi periodici (mewno 24,6 per crento all'“Espresso”). Nei quotidiani i risultati sono lievemente migliori, per effetto della tenuta delle testate regionali. “la Repubblica” ha ridotto la diffusione del 21,4 per cento. A fronte della riduzione di un quin to dei ricavi, il margine operativo si è contratto di quasi tre volte tanto, del 53 per cento. È questa per De Benedetti la conferma che la struttura dei costi è appesantita.
Gli interventi operati finora, blandi, sono stati senza effetto. Il personale risukta diminuito di 190 unità rispetto a marzo 2008, e di 78 unità rspetto a dicembre. Il 2008, seppure chiuso con un modesto utile, di venti milioni, aveva già registrato un crollo della redditività del 74,8 per cento rispetto al 2007.
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