È l’ultimo incubo di Casini e i suoi, e ha già guastato l’aspettativa prima trionfante delle Europee: l’incubo dell’ex An. Con Lombardo che si aggancia a Storace, alleanza irrecuperabile, e sottrae a Casini buona parte della fidata Sicilia. Mentre Fini ne spiazza ogni posizione sul fianco progressista. Dalla Legge 40 agli immigrati, le ronde, gli ammortizzatori sociali, Casini si sente tallonato strettamente dal presidente della Camera. Non ultimo sulla sua stessa presidenza della Camera, due legislature fa.
In più zone i segnali sono che gli udicisti, che non voterebbero mai Berlusconi, questione di pelle, voterebbero e anzi voteranno i candidati di Fini, se non saranno proprio indigeribili. Sempre contro Berlusconi, ma pur sempre a favore del Pdl. Una sorta di “voto utile”, sia per la funzione di governo, dalla quale i casiniani non sopportano di restare esclusi per un periodo di tempo lungo una legislatura, sia in funzione anti-berlusconiana. L’effetto sarebbe sensibile, oltre che in Sicilia, in Lombardia, nel Veneto e a Roma. Che è come dire quasi la metà dell’elettorato.
Questo Fini fa sognare molti democristiani, da Rotondi a Carra. Evolvendo sempre più verso Andreotti, l’ultimo eroe della saga bianca. Imprevedibile. Intaccabile perché solo, tra i pur tanti accoliti. Anche fisicamente.
Nessun commento:
Posta un commento