Tanto malaffare in pubblico è indecente perfino in Italia. L’As Roma che non si può vendere, perché nessuno vuole acquistarla, ma che ogni primavera alimenta una non piccola speculazione in Borsa, sulla base delle voci più fantasiose, è roba che neppure al listino della Triade cinese verrebbe tollerata. La Consob invece è più buona: il presidente Lamberto Cardia in persona segue il caso, e consente i suoi buoni guadagni a chi neppure segretamente manovra il caso.
L’ultima notizia è una trattativa ufficiale per la cessione. Con nessun compratore, però. Ci sarebbe, forse, in Svizzera, un signor Fioranelli. Ma Fioranelli, che giornalisti fessi se non complici presentano come “fiduciario Fifa”, è un procuratore di calciatori. Uno cioè che li “vende”, al miglior offerente. E modestamente sta profittando della pubblicità per collocare il suo assistito Morgan De Sanctis, portiere peraltro bravo del Galatasaray, evidentemente in crisi di nostalgia per l’Italia. Mentre il farmaceutico Angelici, l’altro compratore, candidamente dice di essersi lasciato trasportare dall’entusiasmo di tifoso, e di non avere né i mezzi né la voglia di comprare la squadra. Lo ha detto a Cardia in persona, il quale seraficamente ne ha preso atto.
Il farmaceutico è peraltro un Angelini dei tanti della famiglia di industriali di tale nome. Come già
il Flick dei Flick della Bmw. Ma tutto questo non è illegale?
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