Due dipendenti ex Alitalia su dieci non riescono a percepire normalmente l’assegno di cassa integrazione, ogni mese a rotazione due su dieci hanno una ulteriore amara sorpresa. Perché il sistema informatico dell’Alitalia in liquidazione non riesce a dialogare con l’Inps… L’Inps per rimediare ha allora deciso che non aspetta gli input del sistema informatico dell’Alitalia in liquidazione e piuttosto che attenersi a dati sempre incompleti e incorretti (Iban, numeri di conto, indirizzi), cui poi gli tocca rimediare con ulteriori spese, manda gli assegni direttamente a casa. Cioè no, li manda all’ufficio postale più vicino a casa dei beneficiari.
Non solo vittime del disastro Alitalia ma anche perseguitati: per gli ex dipendenti la liquidazione, la forma scelta per il salvataggio Alitalia sa di macelleria sociale. La liquidazione che peraltro ha anche liquidato senza rimborsi gli azionisti e gli obbligazionisti, e poco o niente garantisce ai creditori. Con un costo sommerso per lo Stato, quindi per tutti, di “alcuni” miliardi di euro – non si riesce a sapere quanti! E senza alcun beneficio per il trasporto aereo, né per gli utenti, né per gli aeroporti, in termini di traffico. Con le note perdite anzi per Malpensa, che a sua volta rischia il tracollo.
Senza assegno e senza Tfr
Si è detto degli effetti politici negativi che l’Alitalia comporterà per il governo sull’asse Milano-Varese. Ma da qualunque punto lo si guardi lo scandalo del salvataggio Alitalia è énaurme, ubuesco. Non viene denunciato per il tipico strabismo italiano, perché il “salvatore” Colaninno è un pilastro dell’opposizione e ha con sé i giornali. Ma la scelta di Berlusconi di liquidare la vecchia Alitalia per regalarla ripulita a Colaninno e soci, invece di venderla a Air France, ha comportato per dipendenti e fornitori perdite castrofiche. Oltre la metà dei dipendenti ha perduto con la liquidazione anche il Tfr, che ora dovrà concorrere all’attivo della liquidazione stessa – che sarà magro, e si formerà tra alcuni anni. I risparmi di una vita di lavoro, si può dire, spazzati via dal governo a favore di alcuni imprenditori. Senza necessità: col passaggio a Air France, cui peraltro l’Alitalia di Colaninno finirà comunque, questo si sarebbe evitato.
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