lunedì 29 giugno 2009

Draghi candidato dei servizi inglesi

È ingombrante e ucciderebbe di ridicolo un toro, la candidatura di Draghi a palazzo Chigi. Uno che non fosse Draghi, che non si vergogna di niente. Lanciata dalle banche d’affari britanniche, prima della crisi, subito dopo le elezioni dell’anno scorso, la candidatura è stata ripresa dai servizi britannici nei giorni scorsi, “servita” a tutti i giornali di Londra per il week-end. Col corredo della più improbabile delle notizie, che Letta lascia Berlusconi – in Inghilterra si può: nessuno chiede conto ai giornali il giorno dopo di quello che hanno scritto il giorno prima, i giornali inglesi non hanno in Inghilterra nessuna credibilità.
Draghi, si sa, benché voluto quattro anni fa alla Banca d’Italia dal presidente Ciampi, è l’uomo dei servizi inglesi. Che sanno tutto del famoso incontro sul “Britannia”, il panfilo reale inglese, che loro stessi organizzarono nel 1992 alla vigilia di Mani Pulite fa tra l’allora direttore generale del Tesoro e le banche d’affari britanniche, per organizzare la lucrosissima privatizzazione dell’enorme patrimonio italiano di aziende pubbliche. Con la presenza eccezionale di George Soros, che dopo un mese fece l’affare della vita affondando la lira.
Con le banche d’affari a Londra Draghi ha poi fatto personale carriera, e ne è tuttora il referente, alla presidenza del cosiddetto Financial Stability Forum. Lui stesso del resto non tenta di scrollarsi di dosso, accreditandosi ogni pochi giorni come avversario costante del governo.
Gli interessi, per quanto feroci, delle banche inglesi di affari che hanno depredato intere nazioni in Europa, a Est e anhe a Ovest (Basti pensare alla loro pupilla Spagna) sono la sola attività dei servizi di Sua Maestà. Impegnati in questa fase, con il loro governo resuntamente laburista, a boicottare ogn progetto di regolamentazone delle truffe finanziarie - il cosidetto mercato - che Tremonti non si stanca di rilanciare. Berlusconi peraltro non è per essi che un falso scopo, anche perché è un obiettivo facile: il vero obiettivo è Obama, di cui furiosamente è stato avviato il discreditamento.
Il fatto è solo evidente, e non si tratta solo di diverse logge massoniche. C'è un mistero abbastanza palese in una stampa che "fa" il mercato con i truffatori e i grandi ladri. Impunita, coè protetta. E questa è l'unica politica estera della Gran Bretagna, da Dover a Edimburgo. Dando lezioni di moralità a questo e a quello, prima alla Germania, ora all'Italia. Non per le puttane di Berlsuconi, ma da tempo - Prodi lo tritiravano un giorno sì e uno no, che pure aveva i suoi "agenti all'Avana", Costamagna e fratell Magnoni. Saltano solo la Spagna, dove i grandi affari liberamente si fanno col patrocinio delle Alte Sfere, Terra-Lycos, Endesa, Acciona, Repsol (ci hano tentato, ma Eni non ha abboccato), il Bilbao, il Santander, e le meravigliose acquisizioni messicane - di cui non sapete più nulla perché sono un disastro.

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