Aumento di capitale ampiamente sottoscritto in quattro giorni, l’Enel fa un passo decisivo in una situazione critica. Il ricorso al mercato nel generale scetticismo dei consulenti d’affari, sulle strategie di crescita del gruppo elettrico, specie nella crisi profonda e perdurante dei mercati finanziari, ha vinto senza resistenze - un aumento record di capitale in Italia, e probabilmente il maggiore nei mercati mondiali da un anno a questa parte. Effetto delle condizioni di particolare favore, a uno sconto non rifiutabile, su un prezzo ben inferiore alle quotazioni originarie, di cui una quota consistente è ripagata a breve dal dividendo 2009. Effetto anche delle scarse opportunità di investimento per il tipico azionista Enel, uno che in alternativa ha i bot. Ma effetto anche della strana crisi.
La sfiducia massima è riposta nei mercati finanziari, compresi gli stessi consulenti d’affari che fanno l’opinione, ma nel fondo c’è la tenuta dell’industria – vedi i casi della Fiat e ora dell’Enel. Per una tranquilla certezza più che per una voglia. Lo strano di questa crisi è che non c’è stata la corsa alla tesaurizzazione, la liquidità è sempre abbondante, malgrado il credit crunch (ma quello è l mondo delle banche - che intanto raddoppiano le tariffe dei servizi: non le incrementano, del cinque, del dieci per cento, semplicemente le raddoppiano, sotto l'occhio benevolente della Banca d'Italia, il loro gendarme…. ). Questa crisi è come in un film, in cui i cattivi si confrontano come i buoni, e la rappresentazione sembra funzionare.
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