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mercoledì 17 giugno 2009

La notte a mille euro, il "Corriere" abbatte la tariffa

Un articolo che si raccomanda alla storia del giornalismo è l’intervista del “Corriere della sera”, a firma di Fiorenza Sarzanini, con Patrizia D’Addario, una bella squillo di Bari. Almeno nella foto lusinghiera dello stesso “Corriere”. L’intervista s’intitola, vorremo immortalarla se ne avessimo i mezzi: “Incontri e candidatura\ecco la mia verità”. Terrà banco fino a martedì, ma a futura memoria potrete trovarla sempre qui:
http://www.corriere.it/politica/09_giugno_17/sarzanini_patrizia_daddario_220cce4c-5b03-11de-8305-00144f02aabc.shtml
La signorina ha chiamato per fare le sue rivelazioni. Ha chiamato il “Corriere” mica “Visto”. E il “Corriere” pronto le ha raccolte: una contorta vicenda di viaggi in aereo, con appuntamenti pagati mille euro, e amplessi con Berlusconi, registrati (al registratore) ma non consumati. Nemmeno una toccatina. Anzi, noiose conversazioni su case da ristrutturare. Sarzanini tenta di far dire alla gnocca che ha passato la notte con Berlusconi, ma lei che ne sa di più non abbocca: non dice di no ma non dice di sì. Si prepara per altre interviste, che è sicura di avere. Insomma, si assicura come tutti l’immortalità.
Sarzanini non è l’ultima arrivata, è la confidente delle Procure, e dei generali dei tanti servizi, l’Ufficio I, la Digos, i Ros, il Sismi. Qualcosa quindi c’è sotto – magari il “complotto” di cui parla Berlusconi. Non solo l’annuncio dell’inchiesta, per far rieleggere domenica l’incredibile sindaco democratico di Bari, tempestive sono anche le foto della signorina con Berlusconi. La quale assicura che ha registrato Berlusconi con apparecchiature sfuggite ai controlli di sicurezza. Insomma, è preparata. Senza contare che D'Alema sapeva tutto - non per nulla è sodale del nobilissimo compagno Zucconi Galli Fonseca eccetera (è una sola persona), ex capo della Cassazione. O forse dalla stessa Sarzanini, succede. E sa anche come vanno queste cose - non per nulla è amico stretto del compagno Clinton.
Il “Corriere della sera” omette anche di dire le cose più importanti: che la D’Addario a Bari è molto nota, che fa la professione, che fa parte della squadra di un industriale farmaceutico, e che con questo ha inguaiato la giunte regionale pugliese, di sinistra, l’assessore alla Sanità, prima di attaccare Berlusconi. Un raro esempio di giornalismo d’assalto, lo scandalo è molto ben montato, di ottima professionalità.
Lo scandalo è, neppure velatamente, una maniera per non parlare del referendum, che ben più di Bari avrebbe dovuto pesare al voto di domenica. Secondo il principio della ingovernabilità di cui Milano è la beneficiaria e l'ariete. Lo scandalo è contro Berlusconi, e contro chi potrebbe sostituirlo. Contro il governo, la possibilità di governare. Sarzanini non lo sa, lei è della giudiziaria, che ora è l’anticamera dei servizi e dei giudici, ma non è arte migliore di quando si esercitava negli angiporti delle questure. Chi ce l’ha mandata invece, tempestivo, preciso al minuto, sa che bisogna oscurare il referendum. Berlusconi, si sa, ci vorrà più di una vacca per farlo fuori. Ma il referendum, imponendo a Lor Signori un governo, questo non deve assolutamente passare: gli italiani non devono sapere che si vota domenica per poter ancora votare – votare produttivamente, con un effetto.
D’altra parte è certo che la squillo è stata candidata a Bari in una lista che si vuole vicina a Berlusconi. E che Berlusconi passa il suo tempo tra le vergini d’Italia, in questa o quella delle dodici ville di cui dispone, o palazzi che siano: si merita dunque questo e tutti gli altri scandali, uno che rompe i coglioni così. Senza contare che anche lui probabilmente sapeva, anzi senz'altro sapeva che la vergine avrebbe parlato, ci si può scommettere, il ricatto non è di oggi - anche questo a Bari si sapeva.
Ma una che chiede solo mille euro per la notte non ce la saremmo aspettata in un’intervista reverente e una pagina sul “Corriere”. È roba che scredita il giornale di fronte agli inserzionisti: valgono così poco i suoi spazi? In “Grande, grosso e… Verdone” la tariffa per la notte è stabilita in 10 mila euro.
Una eroina del Sud
Certo, a questo punto si giustifica la signorina: ridotta a mille euro a notte ha tutto il diritto di rilanciarsi. Con le interviste e con ogni altro sotterfugio. La questione ha anche un buon sapore di revanscismo meridionale. Una puttana di Bari che sfrutta Milano - il maggior giornale e il capo del governo - non si era ancora vista.

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