Il momento è delicato per Sky Italia anche perché deve stabilizzare gli utenti che in varie forme ha catturato. Senza abbonamenti veri, anche cinque milioni di utenti non coprono le spese. Mockridge ha già ridotto l’offerta, quella dei film, delle autoproduzioni e degli eventi. Ma non basta. La concorrenza inoltre parte con abbonamenti enormemente meno cari di Sky. Le reti satellitari Mediaset e Rai hanno costi peraltro minimi, e un grosso magazzino di materiali ricavato dalle reti generaliste. Sky ha in pratica solo l’esclusiva del calcio. Ma a caro prezzo, e con crescente disaffezione (la prima partita di mezzogiorno non l’ha vista nessuno).
Nasce qui la virulenza dell’attacco di Murdoch a Berlusconi, attraverso tutte le sue reti tv, e i giornali, dei quali i più noti sono in Italia il “Times” e il “Sunday Times”: il governo deve cadere. Ma la sfida a morte non convince gli operatori del settore, per i quali la concorrenza è inevitabile. E una crisi di governo potrebbe anzi lasciare libere Mediaset e Rai di lanciare la piattaforma alternativa. Sarebbe inoltre un caso di “muoia Sansone con tutti i filistei”, che non è nelle corde di Murdoch. Che è spietato, ma è anche uomo d’affari.
Ciò cui Murdoch punta sarebbe il rinvio della sfida di Mediaset. O in alternativa il mantenimento della Rai nella piattaforma Sky. Sarebbe per questo determinato anche a un rilancio per il rinnovo del contratto, che si fa per sette anni (per i sette anni passati Sky ha corrisposto alla Rai 50 milioni). Ma sa come giocare una partita, è il tipico raider, e quindi aspetta. Sa anche che la trattativa sarà lunga, e per questo la sua campagna contro Berlsuconiappare destinata a intensificarsi e prolungarsi.
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