Non le ha pubblicate ieri, e aspettiamo con ansia il prossimo week-end: il "Sunday Times" non può deluderci. Aveva promesso, nelle more del vertice italiano del G 8, col furioso attacco britannico all'Italia, foto molto compromettenti di Berlusconi, e poi non ce le aveva. O ce le ha e non le pubblica. La delusione sarebbe massima. Sia perché si tratta di un giornale inglese, onesto quindi per definizione. Sia perché è un giornale di Murdoch, lo Squalo che ha deciso di azzannare Berlusconi, e per il quale tutta l'Italia bella-e-buona fa il tifo.
Può darsi naturalmente che il "Sunday Times" bluffasse. Il bluff è parte del gioco, e gli inglesi amano i giochi. Ma può anche darsi che la proprietà, come si suol dire, abbia consigliato prudenza: è sotto tiro a Londra per avere intercettato alcune migliaia di personaggi illustri, e troverà buono evitare per un periodo altri incidenti di percorso, benché protetta da Scotland Yard e i servizi britannici. La prudenza, per una volta, dello Squalo si giustifica anche per la trattativa che ha in Italia con la Rai e che è essenziale per il successo della sua rete tv a pagamento Sky: se Raisat esce dalla piattaforma Sky, Murdoch dovrà investire parecchi soldi, soldi veri, per compensare il buco (le reti Raisat sono le più viste). Ora, non è la Rai assoggettata a Berlusconi?
Resta il fatto che le foto non sono state pubblicate. Dopo che il vertice dell'Aquila ha avallato Berlusconi, su iniziativa del presidente americano Obama, e anzi ne ha voluto consolidare il governo. Che non vuol dire che c'è un complotto, o una organizzaizone dell'informazione. E tuttavia: che informazione è questa? Del "Sunday Times" non solo, ma di mezza Europa, che fa fuoco e fiamme alla vigilia di un vertice contro l'Italia, e il giorno dopo tace? Non insiste, ma non dice nemmeno "ci siamo sbagliati, scusateci"? Semplice, non è informazione. I grandi giornali europei sono piccoli giornali, che vivono al laccio di piccoli interessi, nazionalistici, affaristici, padronali. Specie quelli inglesi.
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